Zingaretti ha firmato il decreto che garantisce il diritto di crescere in un contesto di tipo familiare
“Ora è urgente garantire assistenza piena anche alle persone con disabilità adulte”
Da oggi, grazie al provvedimento del Presidente Zingaretti, nel Lazio c’è maggiore protezione e tutela per tutti quei bambini che sono in stato di abbandono e con disabilità: si potrà pienamente garantire ed attuare, anche per loro, il diritto a crescere in un ambiente il più possibile simile a una famiglia, finché non accedono all’adozione o all’affido familiare.
“Questo decreto del Commissario ad Acta sblocca la compartecipazione sanitaria alla spesa per accoglienza dei minori con disabilità ad alta complessità assistenziali e in stato di abbandono in casa famiglia socio assistenziali. In sostanza è stato compiuto finalmente l’ultimo scatto, auspicato anche in occasione del nostro ultimo convegno dello scorso marzo, affinché questi bambini possano essere accolti in case famiglia socio assistenziali e non ‘abbandonati’, per una seconda volta, in una corsia d’ospedale” – spiega Marco Bellavitis, responsabile de L’Accoglienza Onlus. La Regione Lazio si mostra concretamente attenta e solidale verso i circa 250 bambini con gravi disabilità e senza la famiglia di origine che abitano sul territorio laziale”.
Nella Regione Lazio si compie un deciso passo in avanti sulla via dell’integrazione delle politiche socio sanitarie sul territorio, riconoscendo un modello, quello delle “Piccole Case” della cooperativa sociale L’Accoglienza Onlus, che in questi anni ha permesso ai bambini accolti di essere anzitutto bambini e non pazienti.
Il Decreto conclude un lungo percorso, avviato già a dicembre dello scorso anno, quando con la delibera 884 del 19/12/2017, la Regione Lazio aveva introdotto delle rilevanti novità, stabilendo che “nel caso di accoglienza di minori con bisogni assistenziali complessi riferiti a situazioni di disabilità, le tariffe/rette minime dovranno essere maggiorate in ragione del maggior carico assistenziale necessario per l’esecuzione del piano personalizzato, secondo le direttive che verranno emanate con specifico Decreto del Commissario ad Acta che ne definirà anche il costo a carico della ASL competente”.
“Ora incoraggiamo la Regione Lazio a proseguire sulla strada dell’integrazione delle politiche socio sanitarie, basata sul riconoscimento della priorità del volto della persona e della sua unicità su ogni altra esigenza organizzativa e amministrativa, a partire dalla situazione delle persone con disabilità adulte in casa famiglia – commenta Luigi Vittorio Berliri, presidente del coordinamento di case famiglia di Roma e del Lazio, Casa al Plurale –. È urgente garantire un’assistenza adeguata per intensità e qualità, all’interno del modello di integrazione sociale rappresentato dalle case famiglia e con la compartecipazione della spesa sanitaria agli oneri assistenziali”.
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