Cos'è una Casa Famiglia?
A chi sono destinate e le modalità di ammissione a Roma e nel Lazio
Definizione di Casa Famiglia per persone disabili adulte, come da normativa della Regione Lazio (L.r. n. 41/2003 DGR. n. 1305/2004 e modifiche, DGR n.124/2015, DGR n. 126/20015) :
Le case famiglia per persone disabili adulte sono strutture a ciclo residenziale organizzate sul modello familiare, destinate ad accogliere utenti con disabilità, per i quali la permanenza nel nucleo familiare sia durevolmente o temporaneamente impossibile o contrastante con il piano personalizzato.
Esse offrono un ambiente protetto, che rispetti le esigenze di ogni utente, supporti e favorisca sia iniziative di tipo autonomo che attività comunitarie, e garantiscono agli ospiti un’esperienza di vita simile a quella esistente in ambito familiare, affettivamente ricca e in grado di consentire legami duraturi e validi.
Le case famiglia assicurano il soddisfacimento dei bisogni primari ed assistenziali delle persone con disabilità, nonché interventi di mantenimento e/o di sviluppo di specifiche abilità individuali, finalizzati allo svolgimento autonomo delle basilari attività della vita quotidiana.
Nell’ambito del piano personalizzato di assistenza, predisposto per ogni ospite, le case famiglia avviano azioni atte a garantirne l’inclusione sociale e a promuovere la fruizione di tutti i servizi presenti nel territorio, sopperendo alle difficoltà che l’ospite incontrerebbe nel provvedervi con la sola propria iniziativa.
Agli ospiti delle case famiglia sono inoltre garantite prestazioni di carattere socio-sanitario assimilabili alle forme di assistenza rese a domicilio, secondo quanto previsto dalla vigente normativa.
A chi sono destinate?
Alle persone disabili adulte (ai sensi della Legge 5 febbraio 1992 n. 104 e successive integrazioni e modificazioni).
E’ consentita l’accoglienza di persone disabili gravi e/o con patologie complesse, anche non autosufficienti che non necessitano di assistenza sanitaria e presenza infermieristica per l’intero arco della giornata. In tali casi deve essere predisposto, in accordo con l’ASL competente, un piano individualizzato di assistenza che preveda:
- accessi domiciliari programmati del medico di medicina generale dell’assistito;
- prestazioni sanitarie e sociosanitarie programmate dal competente servizio della ASL qualora sia necessaria anche un’assistenza infermieristica, riabilitativa, domiciliare e specialistica.
Modalità di ammissione e dimissione
Gli ospiti sono accolti presso le strutture sulla base di una richiesta personale, e/o dei familiari, o amministratori di sostegno/tutori, o sulla base di una segnalazione da parte dei Servizi sociali del Comune o della ASL territorialmente competente.
E’ compito del Servizio sociale di riferimento curare l’ammissione della persona con disabilità nella struttura, a seguito delle valutazioni di competenza da parte dei servizi dell’ASL che la hanno in carico. E’ inoltre compito del Servizio sociale, nell’ambito dell’Unità valutativa multidisciplinare, stilare per ogni utente un progetto individuale finalizzato a definire gli obiettivi assistenziali e a garantire la necessaria vigilanza sulla qualità degli interventi realizzati dalla struttura. Tale progetto contiene anche tutti i dati relativi allo stato di benessere psicofisico dell’utente, verificati periodicamente dal competente servizio dell’ASL che ha in carico l’ospite, in modo tale da seguirne l’evoluzione nel tempo.
Essendo prioritaria l’esigenza di mantenere ogni persona nell’ambiente nel quale vive, l’ospite della struttura residenziale è dimesso solo su domanda personale o dei familiari, o solo qualora le sue condizioni di benessere psicofisico richiedano forme di assistenza diverse da quelle offerte dalla struttura. In questo caso è compito del Servizio sociale, in collaborazione con i servizi dell’ASL che hanno in carico la persona, preso atto delle condizioni che ne impongono le dimissioni, dare indicazioni rispetto alla forma di assistenza ritenuta più adeguata ai suoi bisogni.
Le dimissioni ed i trasferimenti degli ospiti al di fuori delle strutture residenziali sono concordati con l’ospite stesso e/o con i familiari/tutori /amministratori di sostegno, e comunque sempre nel rispetto dei tempi dell’ospite a ricevere le cure e l’assistenza necessari al suo benessere psicofisico.
E’ possibile accogliere utenti in modo temporaneo al fine di supportare per brevi periodi le relative famiglie dell’attività di cura ed assistenza.
Accesso alle Case famiglia in convenzione con Roma Capitale (destinate a persone disabili adulte residenti nella città di Roma)
La domanda deve essere presentata al Dipartimento Politiche Sociali, Direzione Benessere e Salute, Ufficio Residenze-Case Famiglia ed alla ASL territorialmente competente.
La domanda, unica, dovrà contenere entrambi i destinatari.
All’esito dell’istruttoria, la scheda socio-sanitaria sarà dotata di attribuzione di un punteggio che consentirà l’ammissione in graduatoria.
L’inserimento in Casa famiglia dipende dal punteggio, dalla disponibilità del posto e da una valutazione di congruità rispetto anche al gruppo già residente.
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