Caro Iacona,
siamo rimasti interdetti dal servizio che ieri sera #PresaDiretta ha realizzato sulle case famiglia per minori. Come si fa a non ribattere, a non fare una domanda di replica al sindaco di Anzio che, a proposito di sei bambini allontanati dalla famiglia, propone disinvolto: “tande volte me so domandato: se ci prendo una villa e l’affitto, ci metto due ragazzi che i seguono, ci faccio a spesa, spendo molto di meno!”
Italiano a parte, si resta basiti proprio dalla non conoscenza di come funzionano le comunità di accoglienza.
Solo come esempio: per ogni otto bambini, di educatori professionali ne servono due la mattina, due di pomeriggio e due di notte. Almeno due per turno. Ciò significa almeno dieci a settimana che si avvicendano (né più né meno di tutti i servizi organizzati su turni come la polizia, gli infermieri, i pompieri etc.). Inoltre, il Sindaco di Anzio poteva ben decidere di stanziare i soldi necessari ad aiutare quella famiglia!
E’ gravissimo affermare che la fatica di ricucire enormi ferite aperte nell’anima dei sei bambini di Anzio, che stanno vivendo il dramma della separazione dai genitori, possa tradursi con “metteje du ragazzi“, invece di scegliere per loro una comunità di educatori professionali.
Non si può giudicare senza sapere cosa sia veramente successo. Nessun bimbo viene tolto per motivi economici: l’esperienza ci dimostra che ci sono dietro storie indicibili di abuso, maltrattamenti, incapacità educative gravissime. Sono notizie che debbono essere mantenute segrete e nessuno andrà in televisione a esplicitare, caso per caso, quali sono i veri motivi per cui quei bimbi sono stati allontanati: preferiamo tutelare loro e il loro futuro che il buon nome del nostro lavoro!
La legge del 28 marzo n. 149 del 2001 stabilisce che il minore ha il diritto di crescere ed essere educato nella propria famiglia. Le condizioni di indigenza dei genitori non possono essere di ostacolo all’esercizio del diritto del minore alla propria famiglia. A tal fine a favore della famiglia sono disposti interventi di sostegno e aiuto.
Qui il tema non è spendere meno, caro Iacona, ma spendere bene! Servono risposte serie e professionali di fronte al dolore di tanti bambini. Politiche familiari e per l’infanzia fatte di prevenzione, accoglienza e aiuto alle famiglie.
Casa al Plurale ha fatto uno studio per dimostrare quanto costa una comunità di accoglienza: vieni a trovarci, te li mostreremo voce per voce. E dietro quelle voci di spesa c’è il lavoro premuroso fatto di amore, passione e studio di tanti educatori, che mettono la loro vita e il loro lavoro a servizio di bambini che il mondo di noi adulti con infinite responsabilità ha ridotto così.
26 gennaio 2015
Luigi Vittorio Berliri
Presidente di Casa al Plurale